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IL TEATRO DEGLI ARRISCHIANTI A SARTEANO DAL 1680 AL 2000

La copertina del libro

"Il Teatro degli Arrischianti a Sarteano dal 1680 al 2000"; pagg. 214; stampato da Tipolitografica Pievese per conto delle Edizioni Luì di Chiusi (Siena) nel mese di giugno 2000, con il contributo della BANCA VALDICHIANA CREDITO COOPERATIVO TOSCO-UMBRO.

 

Il libro può essere richiesto alla Nuova Accademia degli Arrischianti, Via della Villa snc  53047 Sarteano (Siena).

 

Il Teatro all'esterno

Il teatro visto da Piazza XXIV Giugno

 

La platea

La platea

 

Il secondo ordine di palchi

Il secondo ordine di palchi

 

Il terzo ordine di palchi

Il terzo ordine di palchi

             

Caso raro, anche se non unico, il Teatro Comunale degli Arrischianti di Sarteano è all'interno del Palazzo Comunale, in Piazza XXIV Giugno nel cuore del centro storico.

In occasione della riapertura al pubblico, è stato pubblicato il libro "IL TEATRO DEGLI ARRISCHIANTI A SARTEANO DAL 1680 AL 2000". Il lavoro editoriale è stato cordinato da Carlo Bologni, che ha riunito i contributi di alcuni specialisti e di cittadini, protagonisti a vario titolo della storia di questa antica istituzione.

I primi documenti, risalenti appunto alla fine del XVII sec. parlano di "nomina di deputati sopra il teatro" e di "ampliazione del teatro". D'altra parte Sarteano ha già nel passato dimostrato la sua vocazione teatrale: fra gli altri autori citati nel libro di cui sopra, nel 1500 due Sarteanesi, Giovanni e Marcello Roncaglia, scrivono numerose opere teatrali conservate dall'Accademia dei Rozzi di Siena.

Nel 1731 nasce l'Accademia degli Arrischianti che si insedia nel 1740 nella "sala maggiore" del Palazzo Comunale. Lo stemma dell'Accademia è una nave tra i flutti e il motto è "per più ricca tornar sfida i perigli".  L'accademico Galgano Galgani (1769-1836) nelle sue memorie manoscritte, delle quali ci è giunta copia dattiloscritta da Alessandro Boccali, così afferma: "L'anno 1811 e 1812 attesa una parola data presi la costruzione di questo Teatro nuovo nel quale oltre gli incomodi e le inquietezze ci rimessi più di 400 scudi perché mi mancarono di parola persone le quali promesso mi avevano di ricompensarmi.". Da allora il teatro si presenta nella forma ellittica attuale, con tre ordini di palchi, come attesta nel 1833 l'"Atlante Geografico Fisico Storico della Toscana" di Attilio Zuccagni Orlandini, nel quale è scritto: "nella casa del comune è un elegante teatro con tre ordini di palchi".

Nel 1884 un restauro degli stucchi settecenteschi e la creazione di nuove uscite di sicurezza e di più idonei servizi igienici, impegna a fondo tutto il paese.

L'Accademia degli Arrischianti è attiva fino a oltre la metà del 1900. Nel 1986 nasce la Nuova Accademia degli Arrischianti a rinverdire le antiche glorie.

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Nella sua lunga vita, il Teatro Comunale degli Arrischianti ha molto da raccontare.

Nel 1818 gli Arrischianti rappresentano un dramma che racconta la storia di Franco Lippi da Grotti, un soldato della guarnigione del Castello temuto dalla gente per il suo caratteraccio e per gli scatti d'ira, che nel 1229 diventa cieco dopo aver sfidato il Cielo giocando a dadi. Poi, pentitosi, va pellegrino a Santiago di Compostela ed è miracolato da San Giacomo. Si mette a predicare l'amore evangelico ed è tuttora venerato come Beato anche nella Galizia e in altre regioni della Spagna settentrionale. L'apisodio è affrescato nel sec. XVII nel Palazzo Fanelli. da Apollonio Nasini.

L'amore patriottico dei Sarteanesi si rispecchia nella documentazione del 1800 e del 1900.

1859 - L'8 Maggio gli Arrischianti rappresentano "L'Otello e il Moro di Venezia" per "supplire alle spese della guerra contro l'Austria".

1860 - Nel Novembre è rappresentata una commedia drammatica dal titolo significativo: "La liberazione di Perugia". L'incasso va agli "emigrati dallo stato romano". In altre parole: Perugia faceva ancora parte dello Stato Pontificio, mentre Sarteano ha, con il plebiscito, contribuito alla fine del Granducato di Toscana. Dalla vicina Città della Pieve vengono a "cercare la libertà", e gli esuli, in evidenti cattive condizioni economiche, sono aiutati dalla nostra popolazione. Altri spettacoli sono fatti per aiutare la "sottoscrizione per la raccolta di armi contro l'Austria".

1862 - Il 20 Novembre si rappresenta un altro dramma di cui il titolo parla da sé: "I Carbonari del 1859". Il teatro è concesso per lunghi periodi alla "Guardia Nazionale" per esercitazioni.

1867 - Il 28 Agosto Giuseppe Garibaldi, che nel 1849 era stato costretto ad accamparsi fuori dalle Mura, nella collina del Renaio, è ora accolto trionfalmente e, preceduto dalla Banda musicale della Società Filarmonica, entra nel teatro dove pronuncia un discorso. L'Arrischiante Giuseppe Zacchei scolpisce un monumento del Generale, e il monumento fa ancora bella mostra di sè all'ingresso. D'altra parte due Sarteanesi (sugli 8 in totale della nostra Provincia), Raffaele Margheri e Leopoldo Moschini, fanno parte dei leggendari "Mille".

1903 - Gli Arrischianti rappresentano "Agesilao da Milano". E' un patriota napoletano che, imprigionato nel Forte di Sant'Elmo per un tentativo fallito di attentare alla vita di re Ferdinando, è giustiziato nel 1856. Il ricordarlo a Sarteano dopo il conseguimento dell'Unità d'Italia, è significativo.

Intanto, il 26 Aprile 1896, a Sarteano si esibisce il più grande mandolinista di quei tempi, Carlo Munier, che fa concerti non solo in Europa ma anche in America. Nel concerto sono eseguite trascrizioni di opere liriche fatte dallo stesso Munier.

Nei primi del secolo alcune serate sono dedicate a favore delle "Cucine economiche", un modo per aiutare con pasti caldi i più bisognosi.

Nel 1906 una serie di opere liriche, fra le quali "Il Trovatore", vedono tra i musicisti non pochi abitanti di Sarteano, paese che ha sempre avuto un particolare amore per la musica.

Nel 1913 grande avvenimento: arriva la corrente elettrica e gli Arrischianti festeggiano la nuova illuminazione con numerosi spettacoli, che comprendono opere liriche e operette famose.

I dilettanti locali sono molto attivi, e le rappresentazioni si susseguono con un ritmo impressionante, impensabile ai nostri giorni. Soltanto i due periodi bellici del secolo XX vedono inevitabili sospensioni. Intanto sopraggiunge il Cinema e le recite fanno spesso posto al nuovo divertimento, che entrerà in crisi solo con l'avvento della Televisione.

Il libro al quale abbiamo accennato riproduce numerose locandine degli spettacoli teatrali, così come riporta i titoli di molti film più o meno famosi.

La cabina cinematografica, prima decentrata per evitare il lampadario, è poi spostata in un palchetto centrale a seguito di un incendio di una pellicola, incendio nel quale rimane ustionato a una mano un operatore che era potuto fuggire per le anguste misure del palchetto. Ne fa le spese - anche se l'incendio non ha altre conseguenze - il bel lampadario centrale che, accantonato, è poi andato distrutto.

Nell'Aprile 1955 ultima rappresentazione: la commedia musicale "Luna di miele", nella quale dilettanti e musicisti locali si uniscono a colleghi di Chiusi. Un grande successo di pubblico.

Il teatro vede l'ultimo "pienone" (circa 500 presenti) nel 1966 quando l'Arcivescovo di Siena Mons. Castellano illustra l'enciclica "Pacem in terris".

Sopraggiunge l'inagibilità.

Nel 1975 si inizia a pensare seriamente al restauro artistico e funzionale. I lavori, voluti dall'Amministrazione Comunale, sono più lunghi di ogni pessimistica previsione.

Nel 1986 nasce la Nuova Accademia degli Arrischianti.

Il 2000 - quinto secolo di vita dello storico Teatro degli Arrischianti - è l'ultimo di un millennio e il primo di una nuova storia che sarà raccontata dalle generazioni future.

 

 

IL TEATRO DEGLI ARRISCHIANTI A SARTEANO DAL 1680 AL 2000

indice del libro

Carlo Bologni

Introduzione

Storia del teatro

Ricordi

Luca Aggravi

Sergio Bologni e Maria Pina Ruiu

La Nuova Accademia degli Arrischianti

Franco Fabrizi

Brevi note sul teatro dall'archivio Bandini e dall'archivio comunale

Federico Franci e Patrizia Balenci

Architettura, decorazione e conservazione

Giancarlo Massi

La lunga storia del restauro

Dino Faleri

Memorie sul mio teatro

Laura Venturini

Ricordi

Giuseppe Bernardini, Stefania Casoli, Giacomo Crisanti, Nando Pannicelli, Rolando Toma, Artidoro Morgantini, Giovanna Paoletti

Ricordi

Mario Spiganti, Mario Brogelli, Ubaldo Pellacci

Ricordi

Il libro può essere richiesto alla Nuova Accademia degli Arrischianti.

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Via della Villa snc - 53047 Sarteano (Siena)