DAVID S. WARE QUARTETplays
Sonny Rollins Freedom Suite
David S. Ware (t sax) - Matthew Shipp (p, synth) - William Parker (eb) - Hamid Drake (d) |
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Sabato 21 Giugno L'eredità di John Coltrane è più che mai attuale in larga parte del jazz contemporaneo e uno dei musicisti che più si sta adoperando per mantenere viva la grande lezione coltraniana è David S. Ware, possente tenorista con alle spalle un'importante collaborazione con un santone del free come il pianista Cecil Taylor. Matthew Shipp è definito dalla rivista Rolling Stone "uno dei più temerari e originali pianisti sulla scena jazz". Per il Top Jazz 2002 è il "miglior nuovo talento sulla scena internazionale". In realtà, il geniale pianista/compositore già da un decennio si è imposto all'attenzione di pubblico e critica, per la capacità di infrangere i limiti e i preconcetti del jazz e di muoversi verso il futuro. La Freedom Suite che Sonny Rollins compose e pubblicò nel 1958 rappresenta una delle prime testimonianze del coinvolgimento dei jazzisti di colore alla causa del loro popolo. Ma per il suo autore, rappresentò anche qualcosa d'altro e di più. Utilizzando il tema come base dell'improvvisazione, egli riuscì a conciliare libera improvvisazione e composizione in una sintesi ben equilibrata, ponendosi come protagonista di un lungo brano (19' 17") articolato in cinque parti senza soluzione di continuità. Il procedimento non era certo nuovo ai jazzisti, ma Rollins fu il primo ad adottare sistematicamente questo tipo di improvvisazione e a portarla fino alle estreme conseguenze. |
Saturday 20 June Piazza San Lorenzo at 8:30 p.m. The powerful influence of John Coltrane on the current jazz scene is palpable nowhere more so than in the music of David S. Ware who keeps the coltranian tradition alive. This tenor saxophonist has in the part collaborated with mythical free jazz exponents such as the pianist Cecil Taylor. Matthew Shipp has been defined by Rolling Stone magazine as one of the "most reckless and original pianist in the jazz scene". For over ten years this genial pianist and composer has been catching the attention of audiences and critics alike for his ability to break into new ground and developing a new sound which moves forwards towards the future. Sonny Rolling's "freedom Suite" published in 1958 was the first piece in which afro american musicians dealt with the cause of their people. Not only this but the underlying theme of the improvisation is a synthesis of improvisation and composition. This piece, which is almost twenty minutes long is divided with five sections. This procedure was by no means unknown to jazz musicians of the time but it was the ground breaking in that it pushed forward the frontiers of jazz improvisation. |